mercoledì 15 dicembre 2010

galaverna

Vagavo, vagavo..nell' oscurita',
 i marciapiedi, tutti ricoperti di una patina bianca,
la strada, ricoperta di una polverina bianca,
la notte ha spruzzato lo zucchero, a velo su ogni casa,
sulle illuminazioni natalizie.. sembrano che battono i denti,
brrrr...e la piccola lanterna
che illumina la notte,
sbiadita della galaverna,
Vagavo, vagavo, nella nebbia, che offuscava
quel pezzetto di luna,
quella luna cosi' prigioniera,
racchiusa, in quel fumo celeste..
Vagavo, vagavo, e vidi un cancello..
ragnatele di galaverna si erano posate su li',
le mie mani toccano, quella meraviglia,
ghiacciata.
Vagavo, vagavo, cercando di osservare oltre quelle
sbarre ghiacciate, nella notte che silenziosamente arriva,
con un dito, le
tolsi
tutte.
nella notte
ghiacciata
un cancello..
posato
di tante ragnatele.

2 commenti:

  1. bel testo...
    evocativo..
    anche da noi c'è la neve e ... la galaverna (termine che non conoscevo)

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  2. Davvero Itsas, non conoscevi il termine galaverna?? Da poco lo conosco, anch io.
    Questa nebbioletta ghiacciata che trasforma tutti i paesaggi.. ricoprendoli, di una coltre bianca sfumandoli, come se fosse un pastello bianco.. facendoti volare in una cornice di fiaba

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