sabato 25 settembre 2010

21 settembre

Il calendario segna la fine dell estate e l'avvicinarsi, dell' autunno.
Questa estate trascorsa mi ha lasciato, una bellissima cornice di allegria.
Mi ha insegnato, che le diversita', non sono un ostacolo, e si trasformano, in potenzialita', e arricchimento, che ogni persona ha dentro di se'. Un regalo, da offrire agli altri. La diversita', arrichisce e non rende poveri.
La storia dell elefante colorato. Il primo, giorno, del centro estivo con i bimbi piccini, non era andare al centro estivo, era andare nella foresta assieme agli altri, animali.
Ogni giorno, era un sorriso. Ogni giorno, significava camminare, avanzare, in questa foresta piena di scoperte.
Il foglio, dove esce l elefante.. e quel mondo di fantasia che scordiamo, ma che i bimbi, ci insegnano, a coltivarlo, un po' per la nostra felicita'. I piccoli litigi, da arginare, le piccole lacrime da asciugare, il mio amico, mi ha preso, il robot, la bambolina, mi ha rubato, il gioco, e quella bacchetta fatata nella foresta che trasforma il "è mio," in è " anche suo" si chiama condivisione, perchè stare con gli altri, bisogna dividersi, anche le piu' piccole cose, come il peluche, o il giocattolo.
A volte, anche noi, grandi adulti ci scordiamo, la parola, il verbo Condividere e Condivisione.
Il Servizio Civile sta per finire..

martedì 21 settembre 2010

morte

Quando, la morte ti coglie improvvisamente
e beffarda.
Nel cuore di una notte bagnata.
L' odore dell asfalto, impregnato d'acqua,
penetra nelle narici.
Le pozzanghere da schivare, la foschia,
che ti impedice di guardare, oltre.
E tu non pensi. Vai.
E tu non vedi l ora di arrivare a casa,
sotto, quella pioggia battente.
Quella morte ti prende con se'.
Mentre vorresti ancora vivere.
Stupida morte.

venerdì 17 settembre 2010

Corsa

Il Monte Bue ci fisso' radioso, e felice piu'che mai.
Lo salutammo, con la promessa che saremmo, ritornate.
Incominciammo, a correre..
giu'.. giu', discesa dopo, discesa.
Una corsa sfrenata.
Il tempo dei cartelli, era superato.
c'era solo la nostra corsa contro il tempo.
Giu' giu' tra sassi, foglie, rami, rusceletti, nel divertimento, nella folle corsa.. che conduce al lago..nell estasi.. piu' totale, una felicita' che non ha prezzo!!
E Monte bue dall alto, ci fissava, quasi, a volerci incitare" Dai, che ce la fate"! E aveva ragione.
Il mio cuore batteva forte, e io ansimavo, sempre piu' .. una corsa.
contro tutto.. e intanto.. arrivammo nel bosco.
Quando mi fermavo, per prender fiato, il bosco vorticava..
sembrava avesse il mal di testa come se girasse.
E dopo una breve sosta di nuovo, a correre
incontro alla vita.. nel presente da vivere.

giovedì 16 settembre 2010

monte Bue celeste

Il giorno prima decisi di andare al Monte Bue, non da sola. Volevo presentarlo, a una mia amica, che come me, condivide le passeggiate in mezzo alla natura e ai monti.
Tutte le volte che vado, a trovare Monte Bue lui lo sa e si trasforma.
A seconda di come si sente.. . E' sempre misterioso, e imprevedibile.
Monte Bue lo sapeva che andavo, a trovarlo, e cosi' si preparo'.
Che splendida giornata! Non l avevo mai visto, cosi' celeste.
Un cielo, stupendo. Di un azzurro, che spiccava serenita', e tranquillita'.
Di solito, Monte Bue mi accoglie sempre con la sua veste fantasmatica.
Oggi, aveva cambiato l abito, per l occasione.
Ci accolse con un leggero vento, quasi, impercettibile.
Era una sorpresa trovarlo, cosi' celestiale, e felice!
Toccammo, la sua Anima ferita delicatamente, con dolore, e fissammo, la devastazione.
Ora Monte Bue non è piu' solo, ma è in compagnia di un cantiere, ma è felice solo, quando tutti, questi rumori assordanti, se ne vanno, e lui rimane solo a pensare.
In quella sua Anima ferita.
Stavo li' assorta nei miei sentimenti, e intanto le emozioni mi invadono..
la serenita' faceva il posto alla delicatezza e alla pacatezza del suo vestito celeste, con uno splendido pizzo ricamato in quel cielo azzurro, a tratteggi bianchi.
Monte Bue ci saluto' radioso, piu' che mai..
e ci disse di ritornare per lui, è sempre una festa!!

lunedì 13 settembre 2010

Monte Bue

Monte Bue.
La prima volta che salivo, a lui, ero piccola avevo poco piu' di dieci anni.
Non mi ricordo, la sua personalita'.
Forse era gia' solo.. nella sua solitudine, ferito, nella sua anima. E nel suo corpo.
Il rifugio, devastato. Tracce di passaggi umani che negli anni, l hanno sempre piu' consumato. Tracce del tempo, delle interperie, l hanno sempre piu' distrutto.
Eppure Monte Bue non perde il suo fascino. Vuole essere duro, e misterioso.
A tratti, morbido, e invisibile come un fantasma.
Quando ero piccina mi ricordo, le sue corse, sul prato, verdeggiante per salire, un diario, vecchio, con la mia scrittura tonda e datata 2 agosto 1994 Monte Bue..
una bella camminata con una magnifica salita. Ed vorrei essere ancora la'.
Al Monte Bue.
Gia' nel passato, forse mi era entrata quella sua personalita', speciale delicatamente. Anni dopo il Monte Bue, rimase assopito, in me. Assopito.
Fino a quando, vidi, il cartello, che porto' a Monte Bue. E tutto, mi porto' al 1994..ricordando di lui.

giovedì 9 settembre 2010

nuvole temporalesche

Alzo gli occhi al Cielo.
Una leggera, foschia si innalza
fino a velare il paesaggio notturno.
Le nuvole intrattengono le saette,
trasformando le nuvole, in tante luci
incandescenti color fuoco.
Dando alle nuvole una colorazione insolita.
Sembra quasi, che queste nuvole avvolte, dalle saette
stiano bruciando, e la foschia accorre
subito, a spegnere quel fuoco, nuvolare nel Cielo,
coperto, grigio, nero, arancione, rosso.
Mentre, ieri.
Luce e Buio, si contrapponevano l' uno e all' altro.
Scontrandosi.
Nella notte.
Tra asprezza. e amarezza.
Tra forza. e potenza.
Tra mistero. e magia.

martedì 7 settembre 2010

mi piace poter..

Mi piace poter salire.
fin dove c'è un limite,
che per me, non rappresenta un limite.
Non mi piacciono le sfide.
Mi piace poter avventurarmi,
verso posti, che mai penso di poter varcare e
toccare.
E quando ti trovi li' innanzi, c'è come una forza che ti spinge
a scoprire cosa c'è piu' in la'. Piu' su. Piu' nel confine. Quelle rocce.
Mentre vado verso quel canale..
Devo stare attenta ad aggrapparmi ai rami delle piante,
tastare quanto terreno, rimane a disposizione.
Eppure quel fragore mi affascina.
Lo raggiungo.
Sento, l acqua fresca. Si dovrebbe continuare.
La gigante forza della cascata mi fa fermare.
Rimango li' a fissarla in tutta quella forza e meraviglia.
Decido, di aggirare la roccia e osservarla
piu' da vicino.
Scopro, quanto, è gigante e sovrastante.
Scendo, con quel fragore della cascata regalatomi, dalla roccia.

Canale Martincano

mercoledì 1 settembre 2010

Sogni fra le nuvole

le nuvole quelle nuvole

Ah. La nuvola. Quelle nuvole.
mi piacerebbe assaporare una nuvola, sentirne il suo odore,
chissa' quale fragranza avrebbe, e quale sapore,
un gusto, raffinato, un profumo delicato,
tra l alba e il tramonto del giorno, che
incomincia e si spegne..
mi piacerebbe cavalcare una nuvola,
come se fossi in sella a un cavallo, angelico, alato, argenteo,
mi piacerebbe fare un gelato di nuvole,
cosi' paffute, e dense come la panna da montare.
mi piacerebbe scrivere sulle nuvole come
se fosse una lavagnetta, e far scivolare giu' tanta polver
colorata..

mi piacerebbe stringere con me una nuvola
come se avessi tra me un orsacchiotto.
mi piacerebbe modellare una nuvola come se fosse pongo.
mi piacerebbe camminare sulle nuvole,
morbidose ed elastiche.
mi piacerebbe correre sulle nuvole e vagare senza meta.
Spensierata.
mi piacerebbe toccarle le nuvole e spingerle ovunque.
mi piacerebbe stare assieme alle nuvole.