martedì 28 dicembre 2010

Caminata nella camminata

Sembra di stare in una cartolina a pochi giorni passati
nel trascorrere il Natale, nel calore delle proprie famiglie, o
lontani dai propri cari.

Sembra di stare in un libro, dove la parola FINE ha un altrettanto INIZIO.
Camminata nella neve, ieri...
vento, luci, scalini che conducono verso una una piazza tutta
imbiancata.
Le luci, brillano nel buio della sera,  e il nevischio trasforma, il paesaggio rendendolo affascinante, incantevole, passo dopo passo.
Il profumo del camino, i vetri delle case lasciano intravedere addobbi natalizi, il fumo che esce da ogni casa.
La neve ricopre, case, panchine, monumenti.. alberi, luci, cancelli..
Salite che conducono a una Chiesa, buia spenta,
un candore incredibile.. nella solitudine, tristezza, malinconia,
sassi.. grigiore, isolamento.
La giacca ricoperta di neve, la sciarpa, l' ombrello che si rigira per il vento.
Vento, pungente mani rosse, le scarpe affondano nella neve,
i rumori dei tuoi passi..nel gelo.


Buon Natale! Buone Feste!!

Un giro, in Caminata Valtidone

lunedì 20 dicembre 2010

una piccola rosa gialla

piccola rosa gialla che nel freddo resistevi.
piccola rosa gialla sola e indifesa, nelle braccia gelide del giorno,
piccola rosa gialla indurita, ghiacciata e molteplici aghi  di ghiaccio ti trafiggono, facendoti male.
piccola rosa gialla che nel dolore resisti.
piccola rosa gialla sbocciavi, ed eri troppo orgogliosa  ed non te ne sei voluta andare,
piccola rosa gialla nella sofferenza rimani.
piccola rosa gialla scaglie di brina ti coprono, facendoti male,
piccola rosa gialla ora rimani, a osservare la tua sofferenza.
piccola rosa gialla la tua sofferenza si allunga.
piccola rosa gialla quanto potrai resistere cosi'?
piccola rosa gialla nemmeno una lacrima riesci, a versare.
piccola rosa gialla indurita ed afflitta, aspettando la notte piu' gelida che mai.
piccola rosa gialla il tuo pallore giallo è ormai ricordo.
piccola rosa gialla rimani, cosi' dolce e sola.

mercoledì 15 dicembre 2010

galaverna

Vagavo, vagavo..nell' oscurita',
 i marciapiedi, tutti ricoperti di una patina bianca,
la strada, ricoperta di una polverina bianca,
la notte ha spruzzato lo zucchero, a velo su ogni casa,
sulle illuminazioni natalizie.. sembrano che battono i denti,
brrrr...e la piccola lanterna
che illumina la notte,
sbiadita della galaverna,
Vagavo, vagavo, nella nebbia, che offuscava
quel pezzetto di luna,
quella luna cosi' prigioniera,
racchiusa, in quel fumo celeste..
Vagavo, vagavo, e vidi un cancello..
ragnatele di galaverna si erano posate su li',
le mie mani toccano, quella meraviglia,
ghiacciata.
Vagavo, vagavo, cercando di osservare oltre quelle
sbarre ghiacciate, nella notte che silenziosamente arriva,
con un dito, le
tolsi
tutte.
nella notte
ghiacciata
un cancello..
posato
di tante ragnatele.

lunedì 13 dicembre 2010

1 dicembre

Il primo dicembre è una data speciale. Ho passato il testimone ai nuovi volontari,
che sono arrivati, e che presto inizieranno, a intraprendere questa sorprendente
avventura del Servizio Civile, nell' ambito educativo, proprio come ho fatto, io a sua volta, assieme ai miei compagni un anno fa. !!!
In bocca al lupo.. e lasciatevi coinvolgere e modellare
dalle occasioni che si presenteranno dinnanzi..
Entusiasmatevi, Giocate, Sperimentate, Apprezzate ogni Giornata,
 Imparate da ogni persona che incontrerete.
In questo periodo, i  volontari VECI (siamo, rimasti in due,)!   li affiancheremo   passo per  passo..assieme agli altri collaboratori, che hanno lavorato, con noi.. durante l anno,  per fargli una panoramica di cio' che dovranno svolgere.. i loro compiti.. e poi il
Testimone passera' direttamente a VOI..
Tantissimi auguri!!!!! Dalla "VECIA"!! Volontaria..

martedì 30 novembre 2010

la foglia a forma di cuore

neve

In quella mattina mentre si passava nell' era del digitale terrestre, la neve incomincio' a cadere, senza farsi sentire, silenziosa.
Nemmeno voleva lasciare ombre.
Delicatamente si appoggio', fino a riposarsi, sul terreno, senza cadere
addormentata.
Piccoli, fiocchi, che rallegrano, il paesaggio, facendolo diventare sempre piu' vistoso, bianco, di una luce intensa, che al buio, illumina il piccolo pezzetto di persiana socchiusa..
E il freddo, che penetra.. senza bussare!!
Ecco che ricade, sonnecchiosa.
E l indomani regala piccoli ghiaccioli, trasparenti.
Guardavo una nuvola come la foglia a forma di cuore, trovata nel bosco incantato.
Ecco, c'è una nuvola in mezzo a tante altre a forma di cuore.
Perchè mi ritrovo, sempre i cuori.???
A me il cuore piace tanto.
Mi scalda. E ritrovarlo, mi fa sentire felice!!! Il cuore mi sembra l eternita'.
Una direzione verso l eternita'.. una nuvola, una foglia.., un sasso, un asso, e..
tu.. !!

mercoledì 24 novembre 2010

un cestino

Un cestino.
brr.. sta arrivando il freddo, brr..il gelo, le stanze sono gelide. Brr..Buie.
Le finestre che gocciolano, formando la condensa.
E quelle goccioline che cadono, si trasformano in candelotti.
Piccole ragnatele s' intrecciano nell' alba del nuovo giorno.
Quando un pallido, sole, abbraccia la nebbia, nella sera che arriva e riporta un cestino.
In quel cestino trovo, i frutti.
Alcuni essenziali, altri superficiali.
Altri, buoni, alcuni amari.
Quello, che prima per me e' stato superficiale, ora ai miei occhi, è diventato, essenziale.
Non avevo ancora imparato a guardare con gli occhi degli altri. Avere occhi, per gli altri, ascoltare, capirli, entrare nel loro mondo.
Capire la magia dell altro.
Cio' sembra invisibile agli occhi. Diventa visibile. Scoprendolo come se scartassi un regalo fatto dall' anima.
brr..che freddo. Quanti frutti in questo cestino. Alcuni ancora acerbi, altri gia' maturi.
Sta arrivando il freddo.. in questa stanza gelida!!!

giovedì 18 novembre 2010

15 novembre fine Servizio Civile

La notte ero insonne. Non mi sembrava vero. E' arrivato il 15 novembre. L' anno, è gia' passato. Nella notte pensavo, e ripercorrevo le tappe del Servizio Civile svolto nell' educazione nel sociale aiutando i bambini disabili, nei percorsi quotidiani scolastici, e durante le terapie
ospedaliere. Mi dispiaceva aver terminato, quella missione che durante il percorso aveva preso sempre piu' forma.
Ricordo, quando decisi di iscrivermi, incerta, non sapevo, come sarebbe potuto andare. Non avevo nessuna esperienza, in quel campo, se non come assistente dei bambini, sui trasporti, e nel pre scuola elementare. Durante l anno, feci tanti servizi scolastici inerenti al progetto scelto: dal pre scuola elementare, all' oratorio il doposcuola elementare e medie, il servizio mensa accompagnato, poi l' attivita' di gioco, finiti i compiti. Il dopo scuola materna e il trasporto dei bimbi piccini, e tutto, tra una fascia di eta' compresa dai tre anni, in su fino alle scuole medie. Inoltre poi, aiutavamo la cuoca dell asilo nido a fare la spesa. Andavo io stessa e altri volontari, e sceglievamo i prodotti, per i bimbi, sempre i migliori, la frutta, la verdura, i biscotti, a prendere la carne dal macellaio, sempre sotto la super visione della cuoca. Quando, non c'erano attivita' sociali, si stava in ufficio, a sbrigare le faccende burocratiche, oppure si preparavano, assieme alla nostra responsabile le feste, per il paese. Il centro Estivo, gia' menzionato, qui!!! La parte piu' allegra. !! Piscina, Rio Torto, una fattoria stupenda!
E per finire devo dire, che è stata una bellissima esperienza!!!
Lo consiglio, a tutti!!
Ricordo, il colloquio di selezione nella sala consigliare tutti li' attorno al tavolo a farmi le domande.. Ricordo la busta gialla che mi avviso' dell avvio, e dell idoneita'.
Il primo giorno, a sbrigare tutte le pratiche, postali.
Il secondo giorno, la presentazione alla citta' di Piacenza nella sala Provinciale.
I corsi di formazione. Dove la festa per la fine della prima parte degenero', ma è stata di un divertente pazzesco!! La seconda parte, della formazione dove diventammo un gruppo solido.
E l ultimo incontro, di fine esperienze!!!
E l articolo della Liberta' che ci chiamava i nuovi 53 angeli, che presteranno Servizio.
Un po' mi sono sentita un Angelo.
In missione.
Per volare ovunque.. ci fosse bisogno di aiuto!!
Mi sono sentita in missione.
Ho una sensibilita' nuova.
Credevo che non mi cambiasse..
Mi ha cambiata senza che io me ne accorgessi.
Lascio il testimone a chi passera' dopo di me.
Vivetela intensamente come ho fatto, io.
E' stato bellissimooo!!

domenica 14 novembre 2010

Oggi, guardo verso la direzione del cielo.
E' bianco. Senza espressione.
Si è messo a piovere.
E non ho voglia di scrivere.
Sono malata.
Eppure penso a Salice Spiangente.
Non sei lontano, da me.
Eppure non riesco a raggiungerti.
Sono svogliata, senza voglia di fare, i pensieri, non prendono forma, ogni piccola cosa mi costa fatica, la testa pesante come una pietra, le gambe, che faticano a muovere i passi, eppure non sei distante da me.
Come vorrei essere seduta li' con te.
Stare li' senza dire nulla.
Stare li'. E basta!
Eppure non riesco a raggiungerti.
Come non riuscirei a raggiungere nemmeno la Montagna che tanta forza mi darebbe.
Oggi, è cosi'!
Tutto passera' e saremo di nuovo assieme..
Salice Spiangente.
Dalla mia finestra riesco solo a coglierti.
Ti vedo, che te ne stai con il lago.
Pazientemente. Bagnandoti di pioggia..
Nell autunno, che è arrivato.
In questa strana " Estate" detta di S Martino.
Con un mantello, che ti ricopre meta' tu Salice Spiangente e meta' il lago.

mercoledì 3 novembre 2010

tra castelli, e la zucca

Un giro, tra tanti colori variopinti, dell' autunno.
I colori, si mescolavano assieme al cielo, che diventava sempre piu' grigio, e plumbeo.
A tratti usciva il sole e regalava tanti luccichii vivacizzandone i colori.
Sembrava un puzzle il paesaggio. Composto. E ricomposto.
Dal marrone al verde, all arancione, al viola. Alle cascatelle nascoste dall' erba sul ciglio della strada.
Alla pioggia di foglie, gialle, oro, rosse, e il vento le faceva cadere.. sulla strada e nel bosco creando un manto soffice.
Pupazzi appesi agli alberi, impiccati.
Passeggiate sui cimiteri.
Passerella sulle rovine di un castello. Resti di un castello: le finestrelle, i passaggi, un pozzo, e i pochi muri difensivi, che rimasero.
Una chiesa diroccata, distrutta.Pezzi di sculture, pezzi di dipinti, arcate, calcinacci da tutte le parti, resti di un antica chiesa, ormai inservibile.
Zucche ferite, maschere piangenti. Secchi d'acqua.
Un castello. Un altro castello: solido, forte, regale, custodito, elegante.
Profumo di rose. Profumo di mele. Intenso. Da far girare la testa. Armature. Nella torre, stretti passaggi, panorama, gola stretta, arida, profonda.
Un pianoforte, uno specchio, un velo, confusione.
Una piuma e tanti libri. Penombra.
Muro. Muro. Muro. Chissa'. Dove vaga.
Nella cantina buia. Passi esterni. Fuori non c'è nessuno.
Buio. Una finestra si intravede una sagoma bianca.
Chi sara'? Era cosi' sfuggente!!!
Altare, candele bianche.. e la pioggia cade rumorosamente.
E la sagoma bianca??
Tra buio, zucche, e secchi d'acqua. E l intenso profumo di rose e mele.

giovedì 28 ottobre 2010

martedì 26 ottobre 2010

cara montagna..

cara montagna,
nelle emozioni burrascose non volevo restare.
Non volevo restare chiusa, assieme ad altre tante ammassate persone,
in un supermercato,
nemmeno volevo stare a dormire, sarebbe stata una giornata persa,
nemmeno volevo restare a compiacermi, sarebbe stato inutile,
nemmeno volevo restare in balia di quel tempo, che a breve
sarebbe cambiato, fino a bagnarmi, fino a rigarmi il viso, fino a farmi scorrere lacrime amare,del sapore della pioggia.
Cara montagna ti ho raggiunta. Senza pensare.
Ti ho chiesto, protezione, perche' in fondo sai quanto tengo a te, assieme a chi viene con me, che adora questa compagnia.
Tutti i capelli, bagnati, vestiti, il vento che mi raggelava
le mani, il vento che mi spostava tutti i miei capelli bagnati..
E tu montagna una gigante tutta nera.. La tua foschia saliva indice di cattivo, tempo, le strade, diventavano piccoli torrentini, il fango pesante e scivoloso. I massi, che potevano, cadere..
A tratti eri minacciosa.. non era ancora buio, la strada interminabile, e tu li' tesa, nella tua ragnatela di foschia di nuvole che ti coprivano, senza che tu potessi fare nulla..
Le castagne sommerse dalle foglie, bagnate, nascoste, le goccioline sulle foglie, e il rumore della pioggia incessante come i nostri passi.
Di nuovo i ricci, i rami, e un rametto di una quercia con una fogliolina che raccolsi.
Raggiunta la strada, dissi, cara montagna, tengo a te, dammi la tua protezione.. fa che possiamo, cadere e rialzarci sempre, tu conosci le nostre anime, sai, che non ti sfiderei, nemmeno, è un atto, coraggioso, avevo bisogno di te.

giovedì 21 ottobre 2010

senza la macchina fotografica

Non avevo con me la macchina fotografica.

Mi piace fotografare quegli attimi, dove il paesaggio si apre a te come in una cartolina!! Li conservo nei miei album, e rivederli, e' sempre un emozione. Stavolta non e' cosi'. E conservo, nella mia mente.
Ecco, il fiume Trebbia e mentre eravamo, sul ponte guardavamo, giu'
nella piccola spiaggetta di sabbia dove si
prende il sole, d' estate
guadandolo, quando l acqua è bassa, e la corrente scorre poco forte.
Facendoci rimembrare in un colpo a quando stendevamo l asciugamano e mettevamo la crema, e intanto sorseggiavamo the' facendo chiacchierate e restando assopite al sole mentre ci colorava la pelle, o quando stavamo sedute sui sassi, a rilassarci in quella beatitudine. In quella sorta di idromassaggio, o quando camminavamo nel fiume finche' la corrente ce lo permetteva, non curanti dell acqua che si alzava.
Nella stagione dell autunno il fiume è azzurro, blu, verde. Un blu, si sfuma al verde, al celeste contemporaneamente come se il fiume fosse diventato, un cristallo, e la montagna indossa questo cristallo!!
L acqua fredda, e la corrente forte, incomincia a farlo diventare spaventoso, e tenebroso, lontano, da tutto, e da tutti.
Senza urla, senza persone, senza cartacce in giro, senza confusione, senza fumi di barbecue, senza scalatori nella sua parete attorno, nelle sue braccia, senza cani, ma solo, la costruzione arruginita, desolante, orrenda, urtante nella sua bellezza autunnale.!!!

sabato 16 ottobre 2010

foglia a forma di cuore

Foglia a forma di cuore.
Non ti avevo notata. Eri in mezzo a tante altre foglie, mentre
allungavo le mani per raccogliere le castagne che il bosco, mi regalava.
Quante!!! Ad ogni passo, o nascosti sotto le foglie, oppure caduti, dai rami i ricci per esser raccolti!!
I cestini non bastano.
Stavo per raccogliere la castagna e tu eri, cosi' dirompente, ti
distinguevi da tutte le altre foglie.
Un legnetto in mezzo a te.
A dividerti.
La foglia piu' elegante di altre. Mi hai fulminato, quando ti ho scoperta.
Ti ho osservata a lungo.
Tante foglie accanto a te.
Tu la piu' fresca, bella, esplosiva, travolgente, e giovane, non te ne curavi del tempo. Foglia , a forma di cuore.
In un abbraccio, tra: ricci, e legnetti, con foglie.
E tu foglia a forma di cuore.
ti mescolavi, in questa cornice, d'amore, naturale.
Foglia a forma di cuore.
Meravigliosa, grande, dolce, indifesa, e forte.
L' Entusiasmo, fece breccia in me.
Avevo trovato, una foglia d'amore. Nel silenzio, in un angolino del bosco, quasi volessi restare sola.
Foglia a forma di cuore. Cadi, nelle nostre vite. Per sempre.
Cadi nel nostro cuore..

lunedì 11 ottobre 2010

bosco

Bosco incantato.
Camminando sempre in quella strada vorticosa, e piena di buche,
in quella strada dove uno stop è incorniciato, da una pianta,
le finestrelle degli alberi, ti lasciano spazio, per ammirarne i panorami, circostanti, dalle montagne, alla valle.
Bosco. Ecco la sua porta.
Un viottolo. In lontananza qualche sparo.. Il Bosco non se ne cura.
Il suo tappeto, marrone e folto, colto invita ad entrarci.
Bosco incantato.
Quanti colori. Tante fantasie, marrone giallo, rosso, colori, caldi, ma tiepidi. Non c'è luce. Manca il sole. La luce non entra.
Bosco, fatato. Tutti gli alberi, si tengono per mano, con i loro rami, e regalano doni, ricci, che cadono e sono pungenti come il primo freddo mattutino..ricci, che regalano castagne.
Bosco, incantato, dorato, ricoperto di tante piogge di foglie..variopinte. Non vorresti, piu' andartene.
Stare nel suo lento abbraccio. Nella sua chioma che si china all autunno.
I doni, le castagne, i piccoli, fiori, i funghi, il silenzio, la quiete, non c'è nessuno.
Ci sono solo, io, e il bosco.
Bosco..vorrei restare, ancora..
Il buio, è incominciato.
Nel tunnel del buio mi preparo, ad entrare. E' buio. Sento, tutti i rumori, che tu bosco, emmetti, i tuoi suoni, che prima erano ricoperti, dei tuoi ricci che cadevano..
Vedo due occhi oro.
Che cos'è?.
Due occhi vicino, a me? Una volpe, un gufo??
Il tunnel in cui mi sono addentrata buio, non lascia scampo.
Occhi oro.. Impietrita. Se n'è andato..
Quel tunnel buio, animali, attorno a me.. ultimi grilli, cinghiali, uccellini, fruscii..Nel bosco, fatato, c'erano occhi d'oro, nella notte..ed entrambi, ci fissavamo. E tu bosco osservavi le nostre paure!!! E te ne facevi beffe!!

sabato 9 ottobre 2010

l autunno si è portato via l elefantino.. eppure..

Questo, è stato il tema centrale del centro estivo, la storia dell elefante ELMER (è un post qui sotto)!
La preparazione della recita della fine del centro estivo, improvvisarsi piccoli protagonisti, raccontare la storia preparare lo spettacolino.. far superare le piccole ansie, paure, incoraggiare, frenare gli ultimi pianti emotivi.. davanti al pubblico dei genitori, e anch io, emozionata. Tanto entusiasmo!!
Mi ritornavano in mente le mie recite, dove volevo, sempre stare dietro, e non esser al centro del palco.. e adesso ero li', catapultata, dalla storia dell elefantino!!

...quando, si mettevano via i giochi, i pennarelli, nella loro scatola, i fogli si lasciavano asciugare vicino alla vetrata dove il sole era piu' caldo, e mentre l acquarello e il pennello, dipingevan il foglio di diverse sfumature..e la manina li dirigeva, nelle piu' diverse trame e fantasiose pennellate.
Questi attimi impressi!!!
L' inizio, pagina dopo pagina e ogni pagina che giri, e colori, o che disponi a puzzle, o incolli le palline sul foglio, rimangono, difficile dimenticare, le piccole incertezze, e cercare con gli sguardi le maestre, per la sicurezza, se sfugge, una parte di recitina.. che magari, nell emozione è sfuggita pure alla maestra.. allegria!! Festa!! Ridere!! un libro, a ventaglio, che ad ogni folata di vento, regala emozioni brillanti.. e tanti piccoli elefanti, che camminano, insieme.. e si rincorrono. In ogni sfogliata, di pagina, arriva una bella pioggia di coriandoli, che investe la foresta, mista ad allegria, proprio come l elefante ELMER!!
L' autunno, si è portato, via la foresta l elefantino ELMER, e il centro estivo!!Eppure..
.. ELMER sta in ognuno di noi. Basta scoprirlo. Anche semplicemente da una storia. E farne tesoro.

la storia del'l elefante ELMER.. e il CENTRO ESTIVO!!

C'era una volta un branco di elefanti, tutti dello stesso colore. Tutti, all'infuori di Elmer. Elmer era diverso, Elmer era multicolore. Elmer era giallo, arancione, rosso, rosa, porpora, blu, verde, bianco e nero. Elmer non era color elefante. Dovunque ci fosse un sorriso, era Elmer che l'aveva acceso. Una notte, Elmer ebbe un pensiero sciocco: era stanco di essere diverso. Così si allontanò nella giungla, si rotolò nel fango fino a far sparire ogni traccia di colore: alla fine, Elmer sembrava un qualsiasi elefante color elefante. L'intero branco era triste, perché Elmer non si vedeva più in giro, ma alla fine tutti lo riconobbero per la sua inconfondibile risata. Poi la pioggia lavò via il fango ed Elmer tornò multicolore. Allora gli elefanti furono ancora più felici e decisero di festeggiare quel giorno ogni anno. In quel giorno, tutti gli elefanti si tingono con i colori di Elmer, mentre Elmer si fa color elefante.

(David McKee)

venerdì 1 ottobre 2010

la notte

Dopo, il crespuscolo, quasi tutte le attivita' lavorative si assopiscono,
Nella sera tutto si calma. Si cena. Si sta insieme, ci si ritrova, e
ci si prepara elegantemente alla notte,
lasciandoci alle spalle il giorno appena trascorso,
travagliato, dolce, frettoloso, felice, caldo, duro, monotono, freddo, tra urla, schiamazzi, suoni di ogni varieta, giochi, dal computer, alle macchine robotiche delle linee delle fabbriche, dalla sofferenza degli ospedali, dal lento scorrere del tempo degli ospizi, il fumo, che fuoriesce dai camini, rintocchi di campane, profumi di pietanze, allenamenti, sudore, corse, palestra, chiacchiere, scandito, dalle lancette dell orologio, dalle biciclette, dalle macchine, dalla citta', dalla frenesia piu' totale.
Nella notte tutto, si prepara tutto, si eccita all uscire della luna.
Tranquillita', nell oscurita', e potenza oscillano tra di loro.
La notte è potenza. Nella notte riesco, a concentrarmi, a pensare, a essere piu' sola. Ho spazio, per la riflessione, per l eccitazione, per l estasi, per abbandonarmi a qualsiasi, cosa o stato, per scrivere, per leggere, per ascoltare musica, per sognare, per vivere, dove il giorno, non me lo permetterebbe..la notte è potenza nel suo splendore.

sabato 25 settembre 2010

21 settembre

Il calendario segna la fine dell estate e l'avvicinarsi, dell' autunno.
Questa estate trascorsa mi ha lasciato, una bellissima cornice di allegria.
Mi ha insegnato, che le diversita', non sono un ostacolo, e si trasformano, in potenzialita', e arricchimento, che ogni persona ha dentro di se'. Un regalo, da offrire agli altri. La diversita', arrichisce e non rende poveri.
La storia dell elefante colorato. Il primo, giorno, del centro estivo con i bimbi piccini, non era andare al centro estivo, era andare nella foresta assieme agli altri, animali.
Ogni giorno, era un sorriso. Ogni giorno, significava camminare, avanzare, in questa foresta piena di scoperte.
Il foglio, dove esce l elefante.. e quel mondo di fantasia che scordiamo, ma che i bimbi, ci insegnano, a coltivarlo, un po' per la nostra felicita'. I piccoli litigi, da arginare, le piccole lacrime da asciugare, il mio amico, mi ha preso, il robot, la bambolina, mi ha rubato, il gioco, e quella bacchetta fatata nella foresta che trasforma il "è mio," in è " anche suo" si chiama condivisione, perchè stare con gli altri, bisogna dividersi, anche le piu' piccole cose, come il peluche, o il giocattolo.
A volte, anche noi, grandi adulti ci scordiamo, la parola, il verbo Condividere e Condivisione.
Il Servizio Civile sta per finire..

martedì 21 settembre 2010

morte

Quando, la morte ti coglie improvvisamente
e beffarda.
Nel cuore di una notte bagnata.
L' odore dell asfalto, impregnato d'acqua,
penetra nelle narici.
Le pozzanghere da schivare, la foschia,
che ti impedice di guardare, oltre.
E tu non pensi. Vai.
E tu non vedi l ora di arrivare a casa,
sotto, quella pioggia battente.
Quella morte ti prende con se'.
Mentre vorresti ancora vivere.
Stupida morte.

venerdì 17 settembre 2010

Corsa

Il Monte Bue ci fisso' radioso, e felice piu'che mai.
Lo salutammo, con la promessa che saremmo, ritornate.
Incominciammo, a correre..
giu'.. giu', discesa dopo, discesa.
Una corsa sfrenata.
Il tempo dei cartelli, era superato.
c'era solo la nostra corsa contro il tempo.
Giu' giu' tra sassi, foglie, rami, rusceletti, nel divertimento, nella folle corsa.. che conduce al lago..nell estasi.. piu' totale, una felicita' che non ha prezzo!!
E Monte bue dall alto, ci fissava, quasi, a volerci incitare" Dai, che ce la fate"! E aveva ragione.
Il mio cuore batteva forte, e io ansimavo, sempre piu' .. una corsa.
contro tutto.. e intanto.. arrivammo nel bosco.
Quando mi fermavo, per prender fiato, il bosco vorticava..
sembrava avesse il mal di testa come se girasse.
E dopo una breve sosta di nuovo, a correre
incontro alla vita.. nel presente da vivere.

giovedì 16 settembre 2010

monte Bue celeste

Il giorno prima decisi di andare al Monte Bue, non da sola. Volevo presentarlo, a una mia amica, che come me, condivide le passeggiate in mezzo alla natura e ai monti.
Tutte le volte che vado, a trovare Monte Bue lui lo sa e si trasforma.
A seconda di come si sente.. . E' sempre misterioso, e imprevedibile.
Monte Bue lo sapeva che andavo, a trovarlo, e cosi' si preparo'.
Che splendida giornata! Non l avevo mai visto, cosi' celeste.
Un cielo, stupendo. Di un azzurro, che spiccava serenita', e tranquillita'.
Di solito, Monte Bue mi accoglie sempre con la sua veste fantasmatica.
Oggi, aveva cambiato l abito, per l occasione.
Ci accolse con un leggero vento, quasi, impercettibile.
Era una sorpresa trovarlo, cosi' celestiale, e felice!
Toccammo, la sua Anima ferita delicatamente, con dolore, e fissammo, la devastazione.
Ora Monte Bue non è piu' solo, ma è in compagnia di un cantiere, ma è felice solo, quando tutti, questi rumori assordanti, se ne vanno, e lui rimane solo a pensare.
In quella sua Anima ferita.
Stavo li' assorta nei miei sentimenti, e intanto le emozioni mi invadono..
la serenita' faceva il posto alla delicatezza e alla pacatezza del suo vestito celeste, con uno splendido pizzo ricamato in quel cielo azzurro, a tratteggi bianchi.
Monte Bue ci saluto' radioso, piu' che mai..
e ci disse di ritornare per lui, è sempre una festa!!

lunedì 13 settembre 2010

Monte Bue

Monte Bue.
La prima volta che salivo, a lui, ero piccola avevo poco piu' di dieci anni.
Non mi ricordo, la sua personalita'.
Forse era gia' solo.. nella sua solitudine, ferito, nella sua anima. E nel suo corpo.
Il rifugio, devastato. Tracce di passaggi umani che negli anni, l hanno sempre piu' consumato. Tracce del tempo, delle interperie, l hanno sempre piu' distrutto.
Eppure Monte Bue non perde il suo fascino. Vuole essere duro, e misterioso.
A tratti, morbido, e invisibile come un fantasma.
Quando ero piccina mi ricordo, le sue corse, sul prato, verdeggiante per salire, un diario, vecchio, con la mia scrittura tonda e datata 2 agosto 1994 Monte Bue..
una bella camminata con una magnifica salita. Ed vorrei essere ancora la'.
Al Monte Bue.
Gia' nel passato, forse mi era entrata quella sua personalita', speciale delicatamente. Anni dopo il Monte Bue, rimase assopito, in me. Assopito.
Fino a quando, vidi, il cartello, che porto' a Monte Bue. E tutto, mi porto' al 1994..ricordando di lui.

giovedì 9 settembre 2010

nuvole temporalesche

Alzo gli occhi al Cielo.
Una leggera, foschia si innalza
fino a velare il paesaggio notturno.
Le nuvole intrattengono le saette,
trasformando le nuvole, in tante luci
incandescenti color fuoco.
Dando alle nuvole una colorazione insolita.
Sembra quasi, che queste nuvole avvolte, dalle saette
stiano bruciando, e la foschia accorre
subito, a spegnere quel fuoco, nuvolare nel Cielo,
coperto, grigio, nero, arancione, rosso.
Mentre, ieri.
Luce e Buio, si contrapponevano l' uno e all' altro.
Scontrandosi.
Nella notte.
Tra asprezza. e amarezza.
Tra forza. e potenza.
Tra mistero. e magia.

martedì 7 settembre 2010

mi piace poter..

Mi piace poter salire.
fin dove c'è un limite,
che per me, non rappresenta un limite.
Non mi piacciono le sfide.
Mi piace poter avventurarmi,
verso posti, che mai penso di poter varcare e
toccare.
E quando ti trovi li' innanzi, c'è come una forza che ti spinge
a scoprire cosa c'è piu' in la'. Piu' su. Piu' nel confine. Quelle rocce.
Mentre vado verso quel canale..
Devo stare attenta ad aggrapparmi ai rami delle piante,
tastare quanto terreno, rimane a disposizione.
Eppure quel fragore mi affascina.
Lo raggiungo.
Sento, l acqua fresca. Si dovrebbe continuare.
La gigante forza della cascata mi fa fermare.
Rimango li' a fissarla in tutta quella forza e meraviglia.
Decido, di aggirare la roccia e osservarla
piu' da vicino.
Scopro, quanto, è gigante e sovrastante.
Scendo, con quel fragore della cascata regalatomi, dalla roccia.

Canale Martincano

mercoledì 1 settembre 2010

Sogni fra le nuvole

le nuvole quelle nuvole

Ah. La nuvola. Quelle nuvole.
mi piacerebbe assaporare una nuvola, sentirne il suo odore,
chissa' quale fragranza avrebbe, e quale sapore,
un gusto, raffinato, un profumo delicato,
tra l alba e il tramonto del giorno, che
incomincia e si spegne..
mi piacerebbe cavalcare una nuvola,
come se fossi in sella a un cavallo, angelico, alato, argenteo,
mi piacerebbe fare un gelato di nuvole,
cosi' paffute, e dense come la panna da montare.
mi piacerebbe scrivere sulle nuvole come
se fosse una lavagnetta, e far scivolare giu' tanta polver
colorata..

mi piacerebbe stringere con me una nuvola
come se avessi tra me un orsacchiotto.
mi piacerebbe modellare una nuvola come se fosse pongo.
mi piacerebbe camminare sulle nuvole,
morbidose ed elastiche.
mi piacerebbe correre sulle nuvole e vagare senza meta.
Spensierata.
mi piacerebbe toccarle le nuvole e spingerle ovunque.
mi piacerebbe stare assieme alle nuvole.

venerdì 27 agosto 2010

un altro 27 agosto

Un altro 27 agosto, è arrivato..e
ovunque tu sei..
Ti Voglio un Grande Bene.
Oh cara Nonnina.
Un pizzico di te è con me
e brillera' nel Cielo.
E' per te, questo.
Scritto, preghiera chiamala come vuoi..
Una brezza di vento, una farfalla
chissà, eri tu??  
Mi piace pensarti, vicina al Cielo,
nell Infinito dell Universo,  
e così, vicina a me.  
Mi piace pensarti, che ti sei appoggiata  
sulle mie braccia, dolce farfalla,
mi piace pensarti, una brezza di vento,  
che mi consoli.  
Asciugami, queste lacrime che ogni volta
scendono, nonostante la tua dipartita
tu, che mi chiamavi, Stella dove vai??
Ohh la tua Stella se ne andava.. tornavo  
e ogni volta che mi vedevi Stella..
Ohhh come mi mancano, quelle tue parole  
affettuose!!!
Ti ho voluto, Bene
Ti Voglio Bene  
Te ne vorrò per Sempre  
Questa mia piccola luce è per Te.
E quell odore di incenso, che sentirai, è per Te.
I mormorii che sentirai sono per Te.
E i rintocchi di campana sono per Te.
Tre.
Come questi doni, per Te.

sabato 21 agosto 2010

venerdì 20 agosto 2010

Il Dio Pen

All'inzio questo posto tanto atteso non si faceva trovare.
Risultava nascosto, a noi.
Gira e gira per la strada fino alla nausea su minuscoli paesini, e
gira e rigira per le curve per i vari passi,
per i vari confini Parma Piacenza Genova..
Alla fine giungiamo al Passo del Chiodo.
Li' ci fermiamo.
Ci incamminiamo.
Faggeta.
Alberi, che indicano, la strada, alberi, che fanno da timoniere.
Il verde che si intravede è la passerella d' imbarco.
Siamo, sulla nave che splendore.
Sembra di stare nell Oceano verde,
dove le onde fanno ondeggiar la nave, e
noi, a guardare dalla poppa,
tenendoci per la cornice di fiori, ammirandone l orizzonte
che appare dinnanzi.
Ci raggiunge una fitta nebbia,
tenendoci saldi alle rocce della nave
ci fa risalire.
Lassu' respiriamo, aria di Alpi, Appennini, e di Mare,
la fitta nebbia ci copre.
Un Angelo
ci guida nella nostra traversata
raccontandoci annedoti.
Li' a respirare, la nebbia, budinata
di nuvole.
Un vento, freddo, ci fa tremare.
Le nuvole aprono il loro scenario, al sole
e al panorama.
Ecco, il Dio Pen ci appare, nel suo maestoso
paesaggio, e meraviglia, donandoci, il mare
nel suo cielo.
Perchè il Cielo, non ha confini.

sabato 14 agosto 2010

nella pioggia e fulmini

Nella pioggia, vengo a te, oh Salice Spiangente. La stradina buia, stretta, le
enormi vastita' di campi, accanto a te,
cammino nell erba, mescolata ai sassi, corro arrivo, a te..
Nel buio della desolazione,
Nel buio delle tenebre,
Nel buio, della notte,

vengo, a da te, oh, Salice Spiangente,
nella tua solitudine della notte.
Nel chiarore delle luci in lontananza.
Nel chiarore delle luci dei fulmini.
Assorta penetro il tuo buio.
Assorta guardo, le tue ombre,
Assorta osservo i tuoi lamenti.
Assorta guardo i tuoi movimenti, nell' oscurita'
della notte abbagliata dai fulmini.
Pioggia..
Il letto, è ricoperto di luci, che sfumano, la
tua intensita'.
Intorno, a te rimbomba tutto, nel temporale
della notte, che sembra un sole notturno..
e pioggia.
E tutto, si ricopre di luce,
e tutto, si scopre di luce..
ritornando, oscurita'.

giovedì 12 agosto 2010

pioggia

Pioggia.
Vorrei avere un amaca per potermi distendere
e farmi bagnare dalla pioggia..incessante.
Vorrei addormentarmi con i suoni delle goccioline, di pioggia,
che scendono nella notte, e rigano, le finestre.

Vorrei, essere in macchina in un posto isolato lontana dalla gente,
per poter sentire meglio, la musica della pioggia, una
radio naturale, gocce, e gocce, che scendono sul vetro,
creando, una musica ritmica, malinconica, triste e distensiva,
mescolandosi alla beatitudine della
Pioggia.

martedì 10 agosto 2010

lunedì 9 agosto 2010

rocce nere

Fredde rocce, accolgono,
Tenebre che assalgono,
tempesta che arrivera', inaspettatamente..
Umide rocce, bagnano,
Sabbia, sotto ai piedi.
Sabbia che si appiccica, ad ogni passo,
Sabbia marrone, leggera, lucente,
nell ombra della roccia, sabbia nera,
addentrandosi, sempre piu' nelle
profondita'
invoglia a proseguire e non ne tocchi l intensita'.
Sopra di te. Un tetto, nero immerso nel nero.
Sopra di te la terra, gli alberi, e un cielo, nero.. senza fine nella roccia.
Ancora piu' su un cielo, azzurro.
Uscita.
Forza.
Gioia.
All improvviso la tempesta.
Un cerchio. Scritte gotiche. Passi.
Tempesta.
il Male è arrivato, camuffato dal Bene.
la tempesta avvolse
tutti.
La tempesta si sta placando. Lentamente.
rocce avvolte dalle tenebre,
Sabbia marrone, che scivola
giu' dalle rocce, ad ogni passo, che compi,
si attacca a te, per non lasciarti.

venerdì 6 agosto 2010

Addormentarsi sulla vetta.

Il giorno, dopo
il castello, mi lascio'spremuta. Stanca.
Una stanchezza enorme, pesante.
Il castello sembrava avesse risucchiato, (di nascosto,)
la mia energia senza accorgermene.
L' essere stregata lascio' il posto alla grande stanchezza.
Non mi impedi' di incamminarmi,
verso, una nuova meta. Con fatica.
Ogni passo, era lento.
Ero spenta. Fragile. Mi fermai. Passi, dopo passi. Crollai.
Mi coricai, nell erba. Morbida, e accogliente.
Superati, i punti di ristoro e la tanta acqua trovata per dissetarsi..
salimmo, alla vetta a forma triangolare tutta verde.
Un verde intenso zigovadando il percorso.
E lassu'ero soddisfatta. Felice, distratta, affaticata, pace, vento, sole, nuvole..Mi coricai.. e..e..e..
ci addormentammo entrambi..
Persi il tempo..
Chiusi, gli occhi..
e.. la pace mi travolse
Addormentarsi, sulla vetta.
Chiusi gli occhi, e la pace mi travolse.

martedì 3 agosto 2010

Stregata

Stregata.
Entrata nel castello. Nessuna sensazione.
Non dovetti aspettare molto, per averle.
Alcune stanze, emanavano, energia positiva dorata.
Mi trovavo, davanti a uno specchio. Era enorme. Una stanza di confine. Neutrale. Da li' potevo addentrarmi in tante dimensioni.
Sbalordita. Di fronte a questo specchio. Riflettevo su questo specchio.
Nella torre. Il male.
Brividi. Mi scossero.
Scesi.
Altre stanze. Brividi. Il male.
Profumo, nero. Impregnati, i muri di sofferenza, e putrefazione. Schizzi rossi, sangue di torture..
Il male. Brividi.
Mi scossero.
Una storia tormentata d' Amore. E funesta.
Cunicoli, e cunicoli, di passaggi.. dove la luce filtra appena..
cunicoli, e cunicoli, di passaggi, dove il Male si è preso, l Amore.
E l Amore si è aggrappato, al Male.
Stregata.. per tutto, quel tempo di permanenza del castello.
Nelle energie del castello.
Stregata..Stregata.

giovedì 29 luglio 2010

ingratitudine

Bene. Tesoro. Positivita'.
Aiuto, Solidarieta', Altruismo.
Beneficenza, Affanno, Cordialita', Disponibilita'.
Un cuore di Benevolenza.
Gratitudine. Gentilezza. Rispetto.
Un cuore di Bonta'. Un cuore di Altruismo.
Un cuore che tiene per mano, nelle difficolta'.
Una sera di un qualsiasi giorno.. venne infranto, questo cuore verde, con la penna.
Sempre pronto, per qualsiasi, evenienza.
Sgomento. Delusione.
Come si puo' colpire questo cuore?
E' come ucciderlo..
L ingratitudine e la meschinita', si è fatta strada. Il dolore per questo cuore si è allargato.
come si puo'? Un gesto terribile.
Eppure questo, cuore verde con la penna, si sollevera' di nuovo, diventando, lucente e splendente piu' che mai..nella sua aura di positivita', e Tesoro, del Bene.

sabato 24 luglio 2010

Un filo di voce. Il vento ammutolisce. Il vento scuote, il vento rinfresca, a tradimento.
Un filo di voce. Ti disperdi, nel vento, mentre lo ascolti, mentre ti sfiora.
Un filo di voce. Il vento eccheggia.. ogni suono, diventa piu' percettibile.
Il vento ti toglie la voce, in un brivido, senza che tu te ne accorga.
Ed ecco. Il suo suono, è ancora piu' forte.
Un filo di voce. Il buio. La voce che non c'è piu'. Il buio.. e il vento.

sentieri, su sentieri..

Ogni volta non sai, che sentiero, prendere... Ti immagini, una strada.
Chissa' dove portera'. Eppure ogni sentiero, portera' a diverse percorsi, a tante scoperte..
Sentieri, su sentieri,
ti incammini nel tuo cuore,
ogni sorta di stupore e meraviglia, sorpresa per quella via che portera' a.. dove portera'.. quanta strada ci sara'..fino dove proseguira' ..a quanta magia ti portera' dentro di te,
e quanta naturalezza tocchera'.
Nel profondo della tua anima.
Brillera', si stupira' gioiera', si incantera', nel posto, dove ti incamminerai..
per sempre nella strada piu' affascinante che il tuo istinto, ti portera'..
per sempre nei sentieri.. su sentieri.

venerdì 16 luglio 2010

Ruscello

Avversaglie di un temporale.
Ecco, le prime gocce.
Fresche. Vivaci. Grandi. Pimpanti.
Si appoggiano subito, nel terreno, caldo.
Mentre tutti, scappano, trovando, riparo, dal temporale, ci vado incontro. Voglio quelle gocce fresche sentirle sulla mia pelle. Sempre piu'..
Non m importa se mi bagnero' tutta.
Voglio sentire quel profumo di gocce, appena spruzzato dal cielo. Cosi' effervescente.
Ora piove. Sono nel bosco. Siamo, ricoperti, dagli ombrelli, degli alberi. Chiome di alberi, dove la luce filtra appena. Un bosco, fitto. Camminiamo.. quasi, quasi, non me ne accorgo la pioggia cessa. Cammino, nel terreno, sempre piu' fangoso.. le scarpe pesanti. Eppure il bosco sembra il riparo dalla pioggia..un cane ci accompagnera' improvvisamente nel cammino.. FUFI.
FUFI cammina di qua di la'. E' sempre appresso, a noi.
Non si stanca.
Ci accompagna per tutto, il cammino, arrivando, fino alla fine. Eppure il calore che mi ha accompagnato, è evaporato. Non c'è piu' traccia. Solo, il frizzante fresco.. e il rumore di una cascatella nella strada mi impedisce di andarmene.. Sento, ancora quelle goccioline spumeggianti, sulla pelle, e ascolto, il fragore di quel suono. Memorabile. Una cornice perfetta. Il fragore di quel suono.. Un suono di dolce melodia naturale.

sabato 10 luglio 2010

monte Aiona

un mare di nuvole
Non immaginavo.
Mi trovo davanti, questo spettacolo:
Un palcoscenico, di nuvole. Un mare di nuvole. Osservo. Sono partecipe di questo spettacolo. L' aria è leggera, finisssima.
Mi trasporta su questo mare di nuvole.
Che sensazione intensa.
Il tappeto, è pieno, di tanti sassi piccole lune incastrate nel palcoscenico. Piccole lune incastrate nel terreno, ondulato, sinuoso, increspato in un mare di nuvole.
Poco piu' in la'. Mi ritrovo, seduta sul palcoscenco.
E le nuvole si dirigono verso me.
Una sensazione di liberta'.
Un mare di nuvole verso la liberta'.
Un mare di nuvole per poter sognare e stare nel centro rifugiandosi.
Un mare di nuvole. Dove c'è il vuoto. Ci sono le nuvole a colmare, questo stato.
Che sensazione di leggerezza.

giovedì 8 luglio 2010

Salice Spiangente,
eccoti, nella tua folta chioma che ricopri, il lago.
Acqua che scorre, vento, che dondola l acqua,
Cielo, azzurro.
Vento, delicato,
Erba, verde chiaro,
Silenzio.
Musica di chiacchiera.
Un pescatore.
E' come se fosse in un altra dimensione.
Il lago, ha preparato, tante dimensioni. Lui, è li'. Lontano, anche se è vicino, al lago, alle persone.
Lentezza, con calma respira. Sta li'. Non c'è il tempo. Pesca assorto.
Musica di chiacchiera. Da prima piano, poi sempre piu' forte.
Il Salice spiangente accoglie, nelle sue dimensioni tutti, coloro, che lo scoprono.
Ognuno, è senza tempo.
Se ne va'. Soddisfatto.
Lentezza senza tempo.
Calma senza tempo.
Un cane bianco, si butta nel lago. Gioca sempre piu' si diverte. Il Salice guarda composto, questo gioco. Il cane bianco, cosi' leggero, sembra camminare nell acqua.
Esce. Si scrolla, e rientra nel suo divertimento.
Leggero, bianco, nell acqua senza tempo.
Un signore osserva il lago.
Osserva quel cane bianco. Con lentezza e senza tempo.
Se ne va', il cane, se ne va il signore.
Calma senza tempo.
Nell abbraccio, del Salice spiangente, senza tempo, con calma e leggerezza, sotto l ombra delle sue chiome si mangia, e ci si addormenta. Nella sua dimensione. Di tante dimensioni.
Lentezza.
Senza
Tempo.

mercoledì 30 giugno 2010

Monte Carmo



Sulla cima del Carmo convergono i confini di 4 provincie: Piacenza, Pavia, Genova ed Alessandria. Da lassù si possono vedere la Val Trebbia, la Val Borbera e la Val Boreca. Il sentiero che Porta alla Vetta è il CAI 101 che per buona parte è tracciato sull' Antica Via del Sale che era via di commercio fra Liguria e Pianura Padana.

lunedì 28 giugno 2010

Una distesa piramidale verde

Cammino in quella distesa verde.. una vallata verde,
su e giu',
sali e scendi..tra una salita e una discesa..
è cosi' verde.
E se il mondo sarebbe tutto, verde?
Profuma di verdee.Intenso. Sembra colorato, con il pennarello.
E' cosi' soave. Sembra che sia a forma di piramide verde.
Un gradino, sul gradino.
Prima di salire una porta mi accoglie la porta del bosco.
Buia, umida, con leggeri, e fini raggi di luce, piccole
finestrelle sulla piramide, verde.
In questo, tappeto piramidale, ci sono tantissimi fiori, gialli, rosa, viola
fiori, meravigliosi, a distendere questo verde, macchiato, dai colori vivaci,
un ramo, a sovrastare questo panorama piramidale..
e non voglio piu' staccarmi, da quell incanto piramidale..
cosi' intenso, e forte!!e i miei occhi contemplano, quel verde piramidale.

lunedì 21 giugno 2010

Pioggia Insistente.
Non sono ancora nel letto,
ascolto, il fragore della pioggia che incessantemente cade.
Una danza meticolosa sempre piu' rumorosa, scende.
Questo frastuono viene giu' innaffiando con violenza, ogni cosa che incontra,
fino, a provocarne allagamenti, distruzioni, e disperazione.
Questo allagamento, è un tuffo nel cuore della Terra.
Come puoi restare senza sentirlo?
Il cielo, è nero benchè sia notte e questo non importa.
Altre pozzanghere si formeranno fino a bagnare ogni ostacolo che incontra.
Toccando, il fondo, quando le gocce cadono, nel frastuono meticoloso, della danza sempre piu' rumorosa.
Poco, tempo..
Spegnero' la luce.
E' gia' buio. Ascolta! Buio.
Ascolta questa pioggia, che pioggia non è.Un inondazione di malinconia, struggimento, di tristezza.
Pioggia Insistente.

domenica 20 giugno 2010

Salice SPiangente.
Eri, li'. Chissa', da quanto tempo. Sei sempre stato, li'.
In quel contorno. Fin da quando, eri piccolo Salice SPiangente.
Nel tempo, continuavi il tuo viaggio dell esistenza..
osservavi continuamente il contorno, del lago, e ti specchiavi nel lago.
Non hai mai perso un istante.
Hai sempre guardato, cio' che accadeva.
poi.. ti scoprii e tu mi accolsi. Silenziosamente.
Eri li' da molto tempo.. Chissa,' dov'ero prima di vederti.
Mi hai annotato, nei tuoi rami le mie crescite mi hai visto, piccina, grandicella e ora fino, a qua.
Risate, spensierate. Pic nic in allegrezza, corsette, passeggiate, chiacchierate nella tua ombra, fresca. Momenti, di tristezza, malinconia, buio, lacrime, freddezza.
Eppure tu, nel tuo silenzio, non hai abbandonato le mie emozioni, sembrava che mi capissi, e confortassi.
Caro, Salice Spiangente,
custodisci, ogni emozione, e seduta guardo il lago, nella moltitudine delle mie espressioni emotive.

sabato 19 giugno 2010

Ciaoo, a tutti, sono Salice Spiangente.. !!
quel lago..in contorno, un salice S piangente
quell albero, cosi' maestoso, forte e allo stesso tempo..fragile delicato.. quando, si alza, il vento inizia
a muoversi, e scuotersi, di dosso, la sua tristezza, fino a voler arrivare e raggiungere
la cima della felicita'..
sempre in una continua ricerca della felicita', nella sua veste infelice.. nella solitudine del contorno delle acque del lago.