martedì 26 ottobre 2010

cara montagna..

cara montagna,
nelle emozioni burrascose non volevo restare.
Non volevo restare chiusa, assieme ad altre tante ammassate persone,
in un supermercato,
nemmeno volevo stare a dormire, sarebbe stata una giornata persa,
nemmeno volevo restare a compiacermi, sarebbe stato inutile,
nemmeno volevo restare in balia di quel tempo, che a breve
sarebbe cambiato, fino a bagnarmi, fino a rigarmi il viso, fino a farmi scorrere lacrime amare,del sapore della pioggia.
Cara montagna ti ho raggiunta. Senza pensare.
Ti ho chiesto, protezione, perche' in fondo sai quanto tengo a te, assieme a chi viene con me, che adora questa compagnia.
Tutti i capelli, bagnati, vestiti, il vento che mi raggelava
le mani, il vento che mi spostava tutti i miei capelli bagnati..
E tu montagna una gigante tutta nera.. La tua foschia saliva indice di cattivo, tempo, le strade, diventavano piccoli torrentini, il fango pesante e scivoloso. I massi, che potevano, cadere..
A tratti eri minacciosa.. non era ancora buio, la strada interminabile, e tu li' tesa, nella tua ragnatela di foschia di nuvole che ti coprivano, senza che tu potessi fare nulla..
Le castagne sommerse dalle foglie, bagnate, nascoste, le goccioline sulle foglie, e il rumore della pioggia incessante come i nostri passi.
Di nuovo i ricci, i rami, e un rametto di una quercia con una fogliolina che raccolsi.
Raggiunta la strada, dissi, cara montagna, tengo a te, dammi la tua protezione.. fa che possiamo, cadere e rialzarci sempre, tu conosci le nostre anime, sai, che non ti sfiderei, nemmeno, è un atto, coraggioso, avevo bisogno di te.

10 commenti:

  1. anch'io amo "perdermi" nei sentieri di montagna... senza sfidarla... facendomi guidare...


    una considerazione: usi spesso la virgola....
    è un tuo modo di scrivere? o di parlare?
    dai l'impressione di voler fare molte pause...

    è solo una curiosità.

    RispondiElimina
  2. Le montagne, il mare, i prati, il cielo...
    Fanno tutti parte di questa nostra terra: saperli godere al massimo, credo sia il meglio di una vita.
    E peste colga chi li rovina, li inquina, li distrugge nel nome di un progresso suicida.
    Rispettiamola in tutto, questa terra, pensando che lei ci sarà anche quando noi non ci saremo più.
    E anche allora sarà lei ad ospitarci...

    RispondiElimina
  3. Uso spesso la virgola nello scritto quasi senza accorgermene. Nella mia scrittura è un mio difetto. Non vorrei, fare troppe pause. Faccio indigestione di virgole.. ci sara' una soluzione?
    Nei luoghi, che esploro, mi piace fermarmi farne una, due, di pause se c'è qualcosa che mi colpisce, o semplicemente solo per stare li' con quel momento. Ci sono i momenti che puoi fare le pause per ammirarne le vedute, amplificarne gli orizzonti, guardando sempre piu' in la' delle nuvole, del cielo, del sole.
    E ci sono momenti, che devi correre, per andarne fuori al piu' presto, o scapparne da una situazione difficoltosa.
    "Nella cara montagna" ho fatto delle pause per non scivolare, strada molto dissestata ( anche se poi sono scivolata ugualmente, per il bagnato) e per osservare la montagna nella sua morsa sinistra.
    Prima non mi ero accorta di tutto, questo.
    Non mi sono soffermata su alcuni particolari. Solo, ora e piano piano, sto riscoprendo tutto.
    E le mie emozioni si uniscono a tutte queste sorprese, nella consapevolezza di essere li' in mezzo tra la natura. La natura, non è solo li' è ovunque anche in citta' ci sono gli alberi, ed è natura, spesso lo dimentichiamo.Anche se non c'è paragone tra la citta' e un posto incontaminato.. Se prima c'ero, ci andavo, camminavo,e non me ne accorgevo, sembrava tutto scontato il paesaggio. Non so, cosa mi ha fatto scattare dentro di me, per ricominciare proprio dalla Terra.
    Quanto, è vero, Gatto Nero. E quanti la maltrattano, tanto pensano, che non soffra e non senta niente.

    RispondiElimina
  4. Cara SaliceSpiangente tu parli alla montagna come un devoto parlerebbe a Dio.

    RispondiElimina
  5. Cara SaliceSpiangente se Dio fosse la montagna, se Gesù Cristo , se YHWH, se anche Budda fosse la montagna, credo che tu avresti già risolto il tuo problema con Dio.

    fratello Sandro

    RispondiElimina
  6. e le persone che tu SaliceSpiangente porti in montagna con te, adorerebbero
    insieme. Ti basterebbe una persona: "dove due o tre mi parlano o mi pensano o mi chiedono qualcosa, io sono in mezzo a loro". Quando pensi a Dio, prova a pensa re alla Montagna o meglio quando parli alla Montagna ditti: Sandro mi ha detto che sto parlando con Dio. Prova !

    RispondiElimina
  7. Non c'è bisogno, che qualcuno ci dica come fare!!Sandro! Per interagire con.. E', un qualcosa che trovi dentro di Te. Si', è vero, che a volte tendo, a dire chissa' se Dio esiste oppure no,o ci bisticcio, chi è che non bisticcia con Dio.. ammesso che Dio, sia.. ma nessuno sa' com 'è Dio.. Poi quando vado in montagna e specialmente raggiungo una cima li' mi sento come beatificata. Beatificata da quelle sensazioni che entrano in me, e mi nutrono, dandomi forza! E mi travolgono!!
    C'è un rapporto, Speciale tra la montagna e noi esseri umani..
    Potrebbe essere Dio, il nulla o semplicemente la brillantezza, della Montagna. :-)
    Quando sono lassu' non penso a niente.
    Voglio godermi, istante per istante di quel meraviglioso, capolavoro, che solo la natura ci puo' regalare. E non ho mai pensieri. Voglio abbandonarmi a essa..

    RispondiElimina
  8. Oggi 14 nov ho capito perchè mi sono arreso. Tu Salicaspiangente descrivi la tua esperienza con la montagna- non fraintendermi- non ti sto prendendo in giro- come un esperienza- così la descriverebbe Whilelm Reich- come un'
    esperienza orgasmica, dove richiedi il diritto di vivere quest'esperienza esaltante in tutta pace e tranquillità

    RispondiElimina
  9. Puo' darsi, Sandro! :-) Comunque grazie dei tuoi consigli. :-)

    RispondiElimina