sabato 12 novembre 2011

Caro Salice

caro Salice spiangente è da tanto tempo che non ti scrivo piu'.
Da tanto tempo che non sono piu' venuta a passeggiare da te.
In questi giorni passati di intensa pioggia.
Non potevo venire. Ti pensavo.
Immerso in quel cielo grigio che non lascia spazio..
In quel cielo senza volto. In quel cielo, che tu ti specchi le chiome pendenti, e raggomitolate su di te,
per stringerti un abbraccio..quando il tempo è uggioso, e stridente, buio, e logorante..dove ti fa male. 
In quella pioggia che spazza via tutto. E tu resti li' affranto e solo.
Tutta la violenza dell acqua cadeva e affranto e abbandonato prendevi tutto cio' che accadeva.
La pioggia cadeva forte e incessantemente e tu restavi li'. Quasi consapevole e distrutto di cio' che accadeva.
Immobile e senza farci niente.In estate aspettavi la pioggia che non arrivava.
Arrivata la pioggia sei rimasto stupito e meravigliato della potenza e forza di questa pioggia
trasformata in trappola. Tu ti sentivi i,l tuo cuore stretto in una morsa di freddo.. tristezza senza poter fare nulla.. Il tuo cuore stretto in una morsa di freddo, e una trappola pungente quella pioggia.
E tu guardavi questa pioggia, e speravi finisse.. eppure la tua acqua aumenta e tu non ne puoi piu' di bere continuamente fino a traboccare. Non hai piu' voglia di tenere questa pioggia con te.
E tu guardi, sconsolato la stradina per venire da te. Inutilizzabile. Fangosa, piena di buche, inzuppata d acqua, un leggero canalino diventa la tua strada.. bisogna farsi strada nella melma.. e sentivi la pioggia cadere cosi' forte.. quasi fosse arrabbiata con tutti questa pioggia.. arrabbiata con te, con il terreno con gli umani con gli animali con tutti.. sembrava non avesse fine..con tanta ira nel petto e gonfia di rancore verso chi??
Aspettando gli accenni di timidi raggi.. di sole.. che usciron..il giorno dopo..E tu tutto contento potevi un poco asciugarti..


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